[riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento dalla campagna “Liberi dai veleni”, che il 30 ottobre promuove un altro incontro, questa volta a Lentiai]
Lettera aperta rivolta alla Pro loco di Limana dai gruppi aderenti alla campagna “Liberi dai veleni”
Si è da poco concluso l’appuntamento annuale con “Limana paese del miele”, organizzato dalla Pro Loco del comune, evento quantomai importante in un territorio che sta vivendo la progressiva difficoltà di conciliare la vocazione per la produzione del miele e l’insediamento di attività agricole intensive basate sull’uso di pesticidi. L’utilizzo di questi prodotti mette infatti in serio pericolo la vita delle api (e di conseguenza la sussistenza delle aziende collegate) causandone la morte.
Ciò viene periodicamente denunciato sugli organi di stampa dagli addetti ai lavori e anche molti studi e ricerche lo hanno definitivamente verificato e confermato, stimolando la decisione dello stesso ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) di istituire la rete “Beenet” di monitoraggio permanente dello stato di salute delle api sul territorio nazionale(*).
Insomma, le api muoiono (noi ci ammaliamo) e la colpa è dei pesticidi. Questa è una delle denunce che la campagna “Liberi dai Veleni” sta diffondendo a livello provinciale, attraverso incontri divulgativi e anche grazie ad una raccolta firme a sostegno della petizione che chiede forte e chiaro alle amministrazioni di fare scelte politiche per uno sviluppo agricolo che rispetti e tuteli la salute dei cittadini e l’ambiente della provincia di Belluno.
Il problema è iniziato proprio a Limana con il vigneto di Centore e sta dilagando rapidamente nella Valbelluna, poiché qui il terreno è ancora fertile e costa molto poco. Il rischio è che – per il profitto di pochi – si compromettano l’integrità ecologica di vaste aree del bellunese e la salute, che sono di tutti.
Perciò ha suscitato stupore e dispiacere che gli organizzatori della manifestazione abbiano deciso di non autorizzare alcuni degli stand ad esporre la petizione per raccogliere le firme contro questa offesa al nostro territorio, proprio in un evento che vorrebbe valorizzare l’eccellenza locale legata ai piccoli insetti.
Non è stato compreso lo scopo della campagna, di impegnarsi a favore del territorio locale, proprio a tutela della attività di tanti appassionati apicoltori e agricoltori.
Come cittadini inoltre pensiamo che un atteggiamento trasparente sia quello di permettere a ciascuno di scegliere personalmente e in piena autonomia se firmare e sostenere o meno la petizione, senza porre chiusure a monte.