nanifestazione per la sanità pubblica, belluno, 29-10-2023
Bellunopop – volontariato giornalistico Voci dalle Dolomiti A Belluno in piazza per la sanità pubblica, la montagna soffre: le voci dal corteo

A Belluno in piazza per la sanità pubblica, la montagna soffre: le voci dal corteo



nanifestazione per la sanità pubblica, belluno, 29-10-2023

Ecco la puntata di Voci dalle Dolomiti andata in onda, in Fm e streaming, martedì 31 ottobre a Radio Cooperativa. La prima parte è dedicata alla grande manifestazione di domenica 29 ottobre 2023 a Belluno, per la difesa e il potenziamento di un sistema territoriale che negli anni ha subìto un progressivo impoverimento. Pesante la situazione in diverse vallate. Valentina Reolon ha raccolto una serie di testimonianze nel corteo svoltosi nel capoluogo dolomitico.

Nella seconda parte del podcast, la registrazione dell’incontro svoltosi a Mel, per iniziativa della sezione Anpi la Spasema e con il patrocinio del Comune di Borgo Valbelluna, intitolata “I fascismi di ieri e di oggi: comprenderne l’essenza e il consenso per rafforzare gli anticorpi della democrazia e della nonviolenza”.

Il filo conduttore sono stati due libri: “La dottrina fascista e il regime di Mussolini secondo Andrea Caffi” (Biblos edizioni) di Alberto Castelli e “La memoria come ribellione all’ordine delle cose” (edizioni Gruppo Abele) di Lorenzo Guadagnucci. Hanno partecipato anche il giornalista Zenone Sovilla e il presidente dell’Anpi la Spasema, Roberto Tacca.

I due libri

Camminare l’antifascismo

La memoria come ribellione all’ordine delle cose

di Lorenzo Guadagnucci

Lorenzo Guadagnucci, giornalista a Firenze, riflette sull’antifascismo di ieri e di oggi, ripercorrendo le strade dei partigiani e delle stragi di civili della Seconda Guerra Mondiale, da Monte Sole a Sant’Anna di Stazzema.

Un piccolo gruppo di donne, uomini e ragazzi partecipa a una Camminata per la pace da Monte Sole a Sant’Anna di Stazzema, luoghi della Resistenza e delle stragi di civili fra le più feroci del periodo della guerra di Liberazione.
Fra silenzi, riflessioni, ricordi e fortissime emozioni, prende via via corpo la domanda cruciale che ciascuna e ciascuno si porta dentro: «Che cosa significa – oggi – dichiararsi antifascisti?». Le risposte sono difficili, sofferte e per nulla scontate, ma alla fine convergono: impegnarsi con i fatti nella costruzione di un mondo liberato dagli orrori del Novecento, che ancora incombono, magari con altre forme, ma che fingiamo di non vedere. Il nazionalismo, i fascismi, l’odio razziale, le discriminazioni, il genocidio dei migranti, le guerre. Soprattutto le guerre, quelle ingiuste e quelle giuste, che non esistono; quelle presenti e quelle che minacciamo di fare; quelle degli altri e le nostre. Questa è la lezione che le persone uccise su quelle montagne ci chiedono di ascoltare.

La dottrina fascista, o il fascismo nella storia superiore del pensiero di Andrea Caffi, a cura di Alberto Castelli

Nel 1932, sullo sfondo di una Parigi rifugio di molti antifascisti italiani, Andrea Caffi, intellettuale socialista libertario, nato in Russia da genitori di origine bellunese, si dedica a un ampio studio per comprendere il fascismo, le sue idee, le sue origini e le ragioni del suo successo.

Il risultato è La dottrina fascista, o il fascismo nella storia superiore del pensiero, un manoscritto rimasto inedito fino a oggi. Al centro del saggio, qui pubblicato a cura del docente univerrsitario milanese Alberto Castelli, c’è una riflessione sulla vacuità della cultura fascista e sul fatto che, in determinate situazioni, la demagogia, le formule facili e superficiali, il culto del capo e la violenza riescono a legittimare il potere, contro ogni evidenza di convenienza e di ragionevolezza.

Caffi è convinto che il fascismo, più che una reazione preventiva contro il pericolo socialista, sia il portato di una profonda crisi di civiltà preparata nel corso di decenni di politiche reazionarie ed escludenti, approfondita nella Prima guerra mondiale ed esplosa per le conseguenze sociali, economiche e culturali di quest’ultima.

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