Autonomia, confronto Bard-Pd. Ma a Roma serve di più…Autonomia, confronto Bard-Pd. Ma a Roma serve di più…



Faccia a faccia, a Roma, l’8 marzo, tra le delegazioni del Pd nazionale e bellunese, da un lato, e il movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti. Sul tavolo, innanzitutto, l’intesa sottoscritta l’anno scorso prima delle regionali venete, con il Bard in campo per la candidata di centrosinistra in cambio dell’impegno del Pd di portare in Parlamento e arrivare all’approvazione in tempi rapidi di una norma che restituisca almeno l’elettività alla Provincia, persa con la contestata riforma Delrio.

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Un ricordo della partigiana Tea Palman e un’analisi sulle fusioni di Comuni montaniUn ricordo della partigiana Tea Palman e un’analisi sulle fusioni di Comuni montani



Una conversazione con Tomas Carini sulle fusioni dei Comuni e un ricordo della partigiana e deportata bellunese Tea Palman, scomparsa lo scorso 21 febbraio: questa la scaletta di “Voci dalle Dolomiti” andata in onda in Fm ieri, 8 marzo, a Radio Cooperativa.
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Sarajevo e le guerre ieri e di oggiSarajevo e le guerre ieri e di oggi



Ecco il podcast di “Voci dalle Dolomiti”, andata in onda poco fa in Fm e in streaming a Radio Cooperativa: viene proposto il dialogo sul libro “Carovane per Sarajevo” di Francesco Pugliese, presentato venerdì sera a Borgo Valsugana.
Il testo ripercorre la tragedia delle guerre nella ex Jugoslavia e la mobilitazione in Italia per un sostegno concreto alle popolazioni e ai movimenti democratici e pacifisti.

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Belluno, Resistenza e deportazioniBelluno, Resistenza e deportazioni



Ecco il podcast di “Voci dalle Dolomiti” andata in onda in Fm a Radio Cooperativa lo scorso 26 gennaio, sul tema della memoria del periodo 1943-1945, che nel caso del Bellunese (come per Trento e Bolzano ma in condizioni diverse) significò, dopo l’8 settembre, occupazione nazista e Resistenza.
Ascolteremo le voci di Tea Palman, deportata politica da Belluno al lager di Bolzano; di Gianni Faronato, deportato da Feltre al medesimo campo di concentramento di via Resia e in altri sottocampi sempre in Sudtirolo; dello storico Giuseppe Sittoni.

La Canapa e l’agricoltura possibileLa Canapa e l’agricoltura possibile



“Voci dalle Dolomiti” andata in onda in Fm a Radio Cooperativa il 19 gennaio 2016: conversazione con Manuela Pierobon sul suo progetto in corso da un paio d’anni per la reintroduzione nel Bellunese della coltivazione della canapa, pianta che ha una tradizione secolare e il cui recupero può offrire grandi opportunità anche economiche in montagna: tessuto, olio, farina, produzione di carta e di bioplastica, farmaci, materiali per la bioedilizia…

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[Testo dal sito Canapicultura.it di Manuela Pierobon]

«La maggior parte delle persone che incontro mi chiede come è nato il desiderio di recuperare la coltivazione della canapa a Ponte nelle Alpi.
Il tutto è cominciato nel 2012, quando assieme a mia zia Maria Vignante abbiamo potuto approfondire la storia di questa pianta e di quanto sia da sempre stata legata alla storia dell’uomo.

Nel 2012 a mia zia, Maria Vignante, era stato chiesto di raccogliere una testimonianza, nel Comune di Ponte nelle Alpi, riguardo antiche competenze e mestieri legati all’utilizzo di fibra vegetali e in particolar modo della canapa. Tale testimonianza sarebbe stata poi pubblicata in un libro assieme ad altre testimonianze raccolte da vari autori nel bellunese relative all’arte di tessitura e realizzazione dei varòt.

Mia zia ha chiesto la mia collaborazione ed il 22 gennaio 2012 abbiamo intervistato Maria De Toffol (82 anni) di Quantin, la quale ci ha confermato come negli anni ’30 del Novecento in questo territorio la coltivazione della canapa e il suo utilizzo per la produzione di tessuti era alla base di molte attività e del sostentamento delle famiglie, inoltre il suo racconto parla di come la lavorazione della canapa aveva permesso a molte donne di avere una fonte di autonomia economica per mantenimento di loro stesse e in alcuni casi della famiglia a carico (vedi intervista Tessitrici a Ponte nelle Alpi).

Ascoltare questa testimonianza, e studiare e analizzare questo tema ha significato per noi approfondire la conoscenza della nostra storia e della nostra cultura. Così l’anno successivo mia zia Maria Vignante, appassionata di ricerche storiche, ha pensato di organizzare una mostra per raccontare la storia di questa pianta che è stata tanto importante quanto dimenticata (vedi dettagli su Mostra).

Il passaparola che si è generato dalla mostra ci ha portato a conoscere diverse persone che ci hanno prospettato la possibilità di iniziare una coltivazione vera e propria. A questo punto si trattava di cogliere l’occasione per approfondire anche altri aspetti della canapa come quello ambientale, economico e sociale. L’anno successivo abbiamo coltivato il primo campo a Soccher e abbiamo iniziato una serie di incontri di informazione con la popolazione nel bellunese (vedi La nostra esperienza)».

Lotte: acqua e fauna selvaticaLotte: acqua e fauna selvatica



Ecco il podcast della prima trasmissioni di “Voci dalle Dolomiti” del 2016, andata in onda martedì in Fm a Radio Cooperativa. Si parla di nuovo dell’emergenza cementificazione dei corsi d’acqua a scopi idroelettrici (con lauti incentivi statali), riferendo della replica del Comitato bellunese acqua bene comune alla Regione Veneto e in particolare all’assessore Bottacin e alle sue iniziative. Sul tema in dicembre si è svolta anche una marcia sul Col Toront, per ribadire la richiesta di una politica restrittiva sulle autorizzazioni.

Ampio spazio è dedicato anche alla vicenda dell’autorizzazione per battute di caccia alla volpe nel territorio comunale di Mel rilasciate dalla Provincia di Belluno e contestate dalle associazioni ecologiste e animaliste che hanno messo in atto azioni nonviolente di disturbo.

I conflitti, i profughi e noiI conflitti, i profughi e noi



Guerre e accoglienza di profughi ma anche animalismo i temi del podcast  di Voci dalle Dolomiti andata in onda ieri in Fm a Radio Cooperativa. In programma un’intervista con i rappresentanti dell’associazione antispecista bellunese Siamo tutti animali che illustrano l’attività di promozione culturale e di intervento diretto sul territorio in aiuto di animali in difficoltà. Al microfono Lucrezia Da Cas e Cristiano Fant.

Segue la trasmissione della prima parte dell’incontro HUMAN, svoltosi mercoledì al Lettherarium di Belluno, promosso dalla coop del commercio equosolidale Samarcanda e da Radio Cooperativa, per riflettere sulle crisi umanitarie generate dalla destabilizzazione geopolitica, dalle guerre, dal terrorismo.

“Guerre ingiustizie migrazioni accoglienza Racconti dalla realtà” è stato il tema del’incontro, con la partecipazione della mediatrice culturale Anna Clementi e degli operatori nell’accoglienza di profughi a Belluno Piero Sbrovazzo e Amira Saffayeh.

Anna Clementi ha parlato sul tema «In fuga dall’inferno. Il viaggio dei rifugiati siriani verso l’Europa».

Piero Sbrovazzo e Amira Saffayeh, della cooperativa sociale Lavoro Associato] hanno condiviso la loro esperienza di accoglienza in provincia di Belluno.

Ponte nelle Alpi, il Comune dice «basta centrali idroelettriche»Ponte nelle Alpi, il Comune dice «basta centrali idroelettriche»



[riceviamo dal Comune di Ponte nelle Alpi e volentieri pubblichiamo]

A differenza di quanto accaduto a Belluno, il sopralluogo, da parte dei tecnici della Regione relativo alla richiesta di concessione per la progettata centralina sulla Piave, in località Santa Caterina di Ponte nelle Alpi, si farà il giorno 19 novembre. Il sopralluogo è un obbligo di legge, ma per quanto ci riguarda l’incontro durerà pochi minuti.

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Zanoni: idroelettrico, regime di illegittimitàZanoni: idroelettrico, regime di illegittimità



[Sull’emergenza dell’assalto idroelettrico ai corsi d’acqua bellunesi riceviamo una nota del consigliere regionale in Veneto Andrea Zanoni, che volentieri pubblichiamo]

«Sulle autorizzazioni di centraline idroelettiche in Veneto siamo al caos totale e, di fatto, in un regime di illegittimità. Vige infatti ancora uno stato di deroga che consente di autorizzarle senza valutazione di impatto ambientale, contravvenendo così alle normative UE.

Inoltre per i sindaci e i cittadini del territorio la misura è colma: non sopportano più questo saccheggio del territorio e chiedono di essere presenti ai sopralluoghi, cosa che al momento pare si tenti di negare, anche con le maniere forti”: la denuncia è del consigliere regionale del PD e vice presidente della commissione Ambiente, Andrea Zanoni che sulla questione ha presentato oggi un’interrogazione alla Giunta.
“Le lacune in questo settore sono enormi – prosegue l’esponente del Pd – e vanno dal fatto che i corsi d’acqua non sono classificati, e quindi si rilasciano autorizzazioni senza riuscire a valutare l’eventuale deterioramento della qualità del corso d’acqua, fino al problema dei mancati collaudi degli impianti in esercizio. Senza contare che non esiste un censimento aggiornato di tutte le richieste in itinere con la conseguenza che non si tiene conto di più impianti nello stesso corso d’acqua e del conseguente grave effetto cumulativo”.
Inoltre, secondo l’esponente democratico “deve ancora essere chiarito a chi competono i controlli e non si è provveduto con alcun atto di Giunta a vietare le centraline nelle aree di pregio e tutela, come invece hanno attuato altre regioni alpine. Tutto questo alla vigilia di una scadenza perentoria: entro il 31 dicembre 2015 infatti i corpi idrici degli stati membri della UE, devono pervenire ‘in buono stato di conservazione e che lo stesso non si deteriori’.
Andrea Zanoni mette quindi in rilievo che “la pubblica utilità di questi impianti non esiste, visto che dai dati del Gestore dei Servizi Energetici risulta che i 2000 impianti-centraline idroelettriche esistenti in Italia producono meno di 2 millesimi della energia complessiva che consumiamo in un anno e che gli altri 2000 in istruttoria potranno soltanto raddoppiare questa percentuale”.
Infine richiama la Giunta al tema del diritto dei cittadini di prendere parte ai sopralluoghi: “lo sportello unico del Demanio Idrico dovrebbe fare dei sopralluoghi ed incontri aperti al pubblico sulla base di quanto l’ex regio decreto 1775 del 1933, ancora in vigore, stabilisce, ovvero che tutti i cittadini possono osservare e dire la propria. Il Prefetto invece pare voglia fare intervenire le forze dell’ordine ai prossimi sopralluoghi previsti nel bellunese, giovedì prossimo a Ponte della Vittoria e per giovedì 19 novembre a Ponte nelle Alpi. Ancor più in questo clima caotico è doveroso – conclude Zanoni – garantire pieni diritti ai cittadini».

Pesticidi, api e diottriePesticidi, api e diottrie



[riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento dalla campagna “Liberi dai veleni”, che il 30 ottobre promuove un altro incontro, questa volta a Lentiai]

Lettera aperta rivolta alla Pro loco di Limana dai gruppi aderenti alla campagna “Liberi dai veleni”

Si è da poco concluso l’appuntamento annuale con “Limana paese del miele”, organizzato dalla Pro Loco del comune, evento quantomai importante in un territorio che sta vivendo la progressiva difficoltà di conciliare la vocazione per la produzione del miele e l’insediamento di attività agricole intensive basate sull’uso di pesticidi. L’utilizzo di questi prodotti mette infatti in serio pericolo la vita delle api (e di conseguenza la sussistenza delle aziende collegate) causandone la morte.

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Sant’Anna di Stazzema, strage e memoriaSant’Anna di Stazzema, strage e memoria



Ecco il podcast di “Voci dalle Dolomiti” andato in onda oggi a Radio Cooperativa. In programma la registrazione dell’intervento di Lorenzo Guadagnucci alla passeggiata partigiana sul monte Grappa del 4 ottobre scorso, rovinata solo a metà dal maltempo.

Lorenzo Guadagnucci ha parlato del libro che ha appena finito di scrivere e che fra pochi mesi andrà ins tampa per Terre di mezzo: un racconto che parte dalla vicenda di suo padre, uno dei bambini sopravvissuto alla strage nazista di Sant’Anna di Stazzema.

“Il libro . racconta Lorenzo – intreccia la storia di vita di mio padre, oggi 81 anni, scampato alla strage di nazista di Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto 1944 (perse sua madre), e la ricostruzione dei fatti e del processo che si è tenuto 60 anni dopo.
Il tema di fondo del libro è una riconsiderazione della memoria delle stragi, a partire dalla tormentata vicenda di Sant’Anna: la strage, oggi ben conosciuta, ha avuto un lungo oblio a causa dell’avversione dei superstiti per i partigiani e della mancata giustizia (fino al 2004); ora si è aperta una fase nuova, ma quale dev’essere il messaggio da preservare e trasmettere?”.

Nella seconda parte, Catia Costanzo Boschieri rievocherà le tragiche vicende del rastrellamento nazifascista nelle zone del Grappa, oltre 600 morti, partigiani e civili, fra i quali suo zio Antonio, il comandante D’Artagnan di un battaglione delle brigate Matteotti operante sul versante feltrino del massiccio.

Infine, vengono segnalate le iniziative del comitato bellunese acqua bene comune contro l’assalto ai fiumi e ai torrenti da parte degli speculatori dell’idroelettrico. Un incontro venerdì 23 ottobre a Santo Stefano di Cadore, alle 20.30, e un presidio a Limana giovedì 29, per contrastare la richiesta di una azienda sudtirolese per cementificare il Piave a scopo idroelettirco con tre centrali a Ponte nelle Alpi, Belluno e Limana.

“Human”, voci di solidarietà“Human”, voci di solidarietà



Podcast di “Voci dalle Dolomiti” andato in onda oggi in Fm a Radio Cooperativa. In  programma la seconda parte degli interventi registrati sabato scorso a Belluno all’incontro “HUMAN. Conflitti • ingiustizie • migrazioni • accoglienza. Cittadini, politica e mass media oggi” svoltosi a Belluno il 3 ottobre 2015.
Ascolteremo il dibattito seguito agli interventi del docente universitario Alberto Castelli, sulle retoriche del populismo, e del giornalista Lorenzo Guadagnucci, sul ruolo dei media.
Fra le voci intervenute, quella di Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore, che ha raccontato la sua esperienza di amministratore impegnato nel tentativo di rispondere nel segno della solidarietà alle richieste di dare accoglienza a persone in fuga dai loro Paesi.
Radio Cooperativa in Valbelluna e dintorni si riceve sui 97,2 e 98.750 mhz.

Ecco le foto dell’incontro scattate da Chiara Buttignon di Samarcanda