Profughi, politica e mass mediaProfughi, politica e mass media



Ecco il podcast di “Voci dalle Dolomiti” trasmesso oggi in Fm e in streaming a Radio Cooperativa: proposta la prima parte degli interventi registrati sabato scorso a Belluno all’incontro “HUMAN. Conflitti • ingiustizie • migrazioni • accoglienza. Cittadini, politica e mass media oggi”.

Intervengono il docente universitario Alberto Castelli, sulle retoriche del populismo, e il giornalista Lorenzo Guadagnucci, sul ruolo dei media (“Il giornalismo, parte del problema o della soluzione?”).

In programma anche la testimonianza diretta di Murphy, richiedente asilo proveniente dalla Nigeria.

Nel giorno dell’anniversario del tragico naufragio di migranti nel Mediterraneo, sabato 3 ottobre, con Radio Cooperativa e la coop del commercio equo e solidale Samarcanda, abbiamo proposto un incontro sul drammatico scenario internazionale, con persone in fuga anche verso l’Europa, la politica incapace di produrre risposte serie (spesso dopo aver causato i danni all’origine di queste crisi), alcuni settori politici che strumentalizzano biecamente a fini elettorali questa situazione seminando odio, i mass media più potenti che salvo eccezioni o ripensamenti tardivi alimentano un clima di scarsa comprensione dei fenomeni in atto e amplificano acriticamente posizioni di incomprensione e intolleranza.

Ecco le foto dell’incontro scattate da Chiara Buttignon di Samarcanda

Profughi e Resistenza: due eventiProfughi e Resistenza: due eventi



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andato in onda ieri in Fm e in streaming a Radio Cooperativa. I temi della puntata, l’accoglienza di profughi in Europa e la memoria della Resistenza sulle Dolomiti bellunesi e dintorni, sono legati a due eventi in programma nel week-end:

– l’incontro “HUMAN. Conflitti • ingiustizie • migrazioni • accoglienza. Cittadini, politica e mass media oggi”, sabato 3 ottobre al centro Rossi di Belluno.
Interverranno il docente universitario Alberto Castelli e il giornalista Lorenzo Guadagnucci.

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Mtb: Valsugana, Tesino, LamonMtb: Valsugana, Tesino, Lamon



Questo è un giro piuttosto impegnativo in mtb che attraversa un paio di volte il confine montuoso fra Trentino e Bellunese.
In totale circa 90 km (una quindicina su sterrato) e 2.000 metri di dislivello. L’anello disegnato è piuttosto inconsueto e tocca la Valsugana, punto di partenza, passando da Grigno, poi sale verso il Tesino a Celado, quindi nel Bellunese ad Arina, Lamon, San Donato, di nuovo in Trentino al passo Brocon e rientra in Valsugana via val Malene, Pieve Tesino, Strigno.

La partenza è stata da Borgo Valsugana Trento) sulla ciclabile verso Grigno (263 m. slm).
Da qui sulla strada del Murello fino alle porte di Castello Tesino (871 m.) e bivio a destra verso Celado, cima Campo Arsiè (Belluno). Dopo alcuni chilometri di salita anziché proseguire verso il valico di Cima Campo, bivio a sinistra per Arina (Lamon) a quota 1.200 circa.

Qui dopo pochi chilometri si affronterà in discesa un primo tratto sterrato su una stradina che tornerà asfaltata al confine provinciale con Belluno, per poi raggiungere il paesino di Arina (800 m) e proseguire in giù fino a fondovalle, quando si attraverserà un ponticello (il punto più basso a circa 450 m. dunque la perdita di quota è notevole) e si girerà a destra riprendendo quota verso Lamon e si salirà successivamente a sinistra verso il centro per girare poco dopo di nuovo a sinistra verso la frazione di San Donato (900 m.) dalla quale parte la stradina verso passo Brocon (bivio a sinistra con segnaletica evidente).

Inizialmente asfaltata, questa via diventa presto una carrareccia piuttosto larga ma dal fondo ghiaioso e a tratti parecchio mosso, che richiede quindi una certa familiarità tecnica con terreni non regolari e poco aderenti.
Dopo circa 15 km, piuttosto impegnativi, si arriva allo scollinamento, riattraversato il confine provinciale, spuntando dalla stradina di fronte all’abergo Pizzo degli uccelli (passo Brocon, quota 1.616, il punto più alto toccato nel giro).

Da qui si prosegue verso ovest sulla strada asfaltata, in direzione degli impianti da sci, ma poco prima del piazzale si imbocca a destra la stretta stradina per la val Malene, seguendola in giù, facendo attenzione per le numerose curve e il fondo non sempre perfetto.
In vista di Pieve Tesino si seguirà il bivio a destra evitando un piccolo dislivello e spuntando sulla provinciale quasi in prossimità della sella per poi proseguire la discesa verso Strigno e Borgo.

Per chi volesse rendere meno impegnativo il percorso evitando in salita la lunga mulattiera da San Donato al Brocon è consigliabile invertire il senso del giro.

 

 

Guadagnucci e “Restiamo animali”Guadagnucci e “Restiamo animali”



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti trasmesso in Fm a Radio Cooperativa il 22 settembre 2015. In scaletta la parte finale della serata bellunese «Viticoltura e cittadini, possibili strategie di convivenza», con l’intervento delle rappresentanti della campagna “Liberi dai veleni” che avevano preso la parola dopo la conferenza dell’esperto di agricoltura biologica Enzo Mescalchin.
Il nucleo del programma di oggi è dedicato, però, a una conversazione con il giornalista Lorenzo Guadagnucci, che fra l’altro sarà a Belluno il 3 ottobre per un dibattito su accoglienza di profughi e migranti, politica e mass media.
Oggi in radio con lui parleremo invece di scelta vegana e di antispecismo anche come azione politica, come lotta contro l’ingiustizia, prendendo spunto dal suo libro “Restiamo animali” edito da Terre di mezzo.

L’agricoltura sana è possibileL’agricoltura sana è possibile



«Viticoltura e cittadini, possibili strategie di convivenza» è il titolo della conferenza dell’esperto di agricoltura biologica Enzo Mescalchin che è intervenuto a una serata svoltasi a Belluno nell’ambito della campagna Liberi dai veleni, promossa da numerose realtà associate bellunesi, che denunciano la colonizzazione agricola in atto in provincia a opera di aziende provenienti dalla zona trevigiana del prosecco o da quella trentina delle mele. La registrazione – qui in podcast – è andata in onda martedì scorso a Radio Cooperativa, in Fm, nella rubrica Voci dalle Dolomiti.
Ecco il testo della petizione, che si può sottoscrivere anche online, da quale si evincono le ragioni di preoccupazione per il rischio che anche a Belluno si insedi a a buon mercato e con la complicità dell’ente pubblico, Regione Veneto in primis, un modello agricolo intensivo non compatibile con il rispetto dell’ambiente e della salute (uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci), a maggior in un territorio alpino e turistico in cui si assiste già anche a massicci interventi di trasformazione del paesaggio, con pesanti sbancamenti per far posto alle monocolture. L’alternativa proposta è un modello agricolo più rispettoso e aderente alle esigenze del territorio e di chi ci abita.

“Liberi dai veleni” verso 2.000 firme“Liberi dai veleni” verso 2.000 firme



Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato della campagna “Liberi dai veleni”.

In un solo mese dalla partenza della campagna “Liberi dai veleni” siamo già riusciti a superare le millecinquecento firme e voliamo verso le duemila. Un dato importante, che dimostra come i cittadini bellunesi siano attenti e pronti ad attivarsi rispetto a tematiche che coinvolgono la tutela della salute oltre che del territorio e del paesaggio.

Sempre più cittadini e portatori di interesse manifestano la volontà di partecipare attivamente alla campagna di sensibilizzazione; sostengono la petizione anche: Coltivare Condividendo; Gruppo Natura Lentiai; Comitato Bellunese Acqua Bene Comune; Movimento Terra Bellunese; Associazione Dolomiti Bio; La Comune Bellunese; Ass. Casa dei Beni Comuni; Cooperativa Samarcanda onlus; AIAB Veneto; G.a.s. el Ceston; G.a.s. la Madia Feltrina; G.a.s. Grillibelluno; G.a.s. mammabimbi; Amici della Bicicletta; Gruppo organizzatore della Camminacoigufi di Cesiomaggiore; Wwf.

Le oltre millecinquecento firme raccolte in così breve tempo esprimono la preoccupazione dei cittadini nei confronti dell’ennesima forma di colonizzazione delle terre bellunesi, in questo caso da parte di coloro che vogliono impiantare nella nostra provincia coltivazioni intensive di uva, in particolare prosecco, e mele. Una preoccupazione che nasce dai rischi per la salute (come ampio uso di trattamenti chimici dannosi per l’uomo e le specie animali) e ambientali (radicali modifiche del paesaggio in termini di sbancamenti di suolo e omologazione delle colture) correlati a un’agricoltura intensiva orientata esclusivamente alla produttività, senza tenere in considerazione le specificità locali. Con la loro firma i bellunesi esprimono la consapevolezza della ricchezza del proprio territorio in termini di biodiversità e paesaggio, e la volontà di tutelarli e valorizzarli. C’è inoltre un dato sorprendente: aderiscono alla petizione tanti cittadini non residenti che hanno a cuore il futuro della provincia. Questo ci sostiene nel pensare che la strada maestra per promuovere il nostro territorio sia l’attenzione al suo valore ambientale. Ad avvalorare maggiormente campagna e petizione anche le importanti firme di alcuni amministratori locali, come i Sindaci di Calalzo e Soverzene.

Per coloro che volessero sostenere la campagna contro questa forma di colonizzazione e in favore di politiche agricole che incentivino un’agricoltura sana e sostenibile nel rispetto della biodiversità e delle tipicità bellunesi, la petizione pubblica “Liberi dai Veleni, io ci metto la firma” è disponibile nei seguenti punti:

Tutti i punti vendita della Cooperativa Samarcanda (Belluno, Pieve di Cadore, Feltre, Santa Giustina);

Un punto macrobiotico a Belluno in via Barozzi;

Ferderconsumatori presso sede CGIL di Belluno;

Bar cooperativa a Cirvoi;

Bar Roma a Puos d’Alpago;

Bottega Bio a Tai di Cadore;

Bar Fabian a San Pietro di Cadore;

Negozio Ariele a Belluno;

Negozio Bio Brothers a Feltre;

Libreria Agorà, Feltre

Il vivaio il Ruscello a Seren del Grappa;

La libreria 4 sassi a Rasai;

Farmacia Zampol d’Ortia a Lentiai;

Negozio Il Tronchetto Naturale a Belluno;

Negozio Voulez Vous a Sedico;

Azienda agricola di Enrica Balzan a Campo di Mel.

È inoltre possibile sottoscrivere la petizione on-line al seguente indirizzo:

https://www.change.org/p/liberi-dai-veleni

Prossimi appuntamenti per approfondire i temi della campagna e firmare la petizione

Terra bellunese: stop ai pesticidiTerra bellunese: stop ai pesticidi



Disponibile il podcast di “Voci dalle Dolomiti” andata in onda in Fm a Radio Cooperativa l’altroieri: conversazione con Antonella Galantin, Emma Pierobon, Giada Pislor e Laura Solinas del movimento Terra Bellunese. L’intervista prende le mosse dalla campagna con petizione “Liberi dai veleni” per dire no alla colonizzazione agricola del Bellunese a opera di aziende che espandono il loro modello intensivo già praticato altrove con vigneti e frutteti (in particolare imprese vitivinicole trevigiane ma anche trentine delle mele) . E per dire sì a un’agricoltura sana, plurale, rispettosa dell’ambiente e della salute, adatta alle esigenze particolari di un territorio alpino.
Durante la trasmissione si approfondiscono alcuni aspetti del grande tema dei modelli di agricoltura e delle prospettive più adatte al territorio montano bellunese e rispettose dell’ambiente e degli esseri viventi

Amici della bici: no ai pesticidiAmici della bici: no ai pesticidi



Anche gli Amici della bicicletta Fiab di Belluno aderiscono alla campagna e alla petizione “Liberi dai veleni”, lanciata da una serie di organizzazioni e movimenti di base bellunesi per dire no alla colonizzazione agricola del Bellunese a opera di aziende che espandono il loro modello intensivo già praticato altrove con vigneti e frutteti. E per dire sì a un’agricoltura sana, plurale, rispettosa dell’ambiente e della salute, adatta alle esigenze particolari di un territorio alpino.

Ecco il comunicato degli Amici della bicicletta di Belluno:

«La nostra associazione, oltre a promuovere l’uso della bicicletta (sia per gli spostamenti quotidiani in città che per il tempo libero), ed impegnarsi attivamente per lo sviluppo e il miglioramento della mobilità ciclistica, si ispira a principi di solidarietà e di difesa dell’ambiente. In questi ultimi anni, pedalando nella nostra bella vallata, assistiamo al dilagare di coltivazioni intensive che comportano una pesante manomissione del territorio agricolo e gravi pericoli di inquinamento di suolo, acqua e aria.

Perciò abbiamo aderito alla campagna di informazione e sensibilizzazione “LIBERI DAI VELENI” e alla relativa PETIZIONE POPOLARE, promossa da varie associazioni locali, attive nella tutela dell’ambiente e della salute, dell’agricoltura biologica e non inquinante, della salvaguardia delle specie agricole locali e della biodiversità, bene prezioso a cui si ispirava l’attività agricola del passato. Come giustamente denunciano i promotori della campagna, “una nuova forma di colonizzazione è in atto nel territorio bellunese: decine e decine di ettari di terreno vengono acquistati nelle nostre zone, da parte di potentati economici esterni, allo scopo di impiantarvi coltivazioni di tipo intensivo, in particolare vigneti e meleti. Tali coltivazioni sono caratterizzate da un largo impiego di diserbanti e pesticidi che hanno già avuto diversi effetti negativi per la salute e per l’ambiente nelle province confinanti”.

Queste le principali criticità, accompagnate da ulteriori aspetti, che hanno spinto alcune realtà associative e singoli cittadini del territorio ad organizzare degli incontri pubblici di approfondimento sui rischi per la salute e per l’ambiente e lanciare la petizione popolare. Dall’anno scorso un gruppo di volontari esperti sta lavorando alla proposta di Regolamento per l’uso di fitofarmaci, presentati alle amministrazioni locali, sulle quali bisogna far pressione perché adempiano al loro primo dovere: tutelare la salute dei cittadini! Invitiamo quindi i nostri soci ad aderire alla campagna, firmando la petizione allegata.

Il modulo può essere scaricato e stampato da chiunque voglia dare un contributo attivo, raccogliendo firme tra i propri amici, famigliari, colleghi, ecc., consegnandole poi ai membri del direttivo. Informiamo i medici nostri iscritti che si sta cercando di costituire anche in provincia di Belluno una sezione dell’associazione “ISDE medici per l’ambiente Italia”.

C’è già un referente, gli interessati possono contattare il direttivo. Maggiori informazioni sul blog http://coltivarcondividendo.blogspot.it/ e sulla pagina Facebook di Terra bellunese.
Il direttivo FIAB Belluno Amici della Bicicletta

Internet: www.bellunoinbici.it – email: amicibicicletta@bellunoinbici.it»

Veleni in paradiso: il documentarioVeleni in paradiso: il documentario



Ecco il podcast della puntata di Voci dalle Dolomiti andata in onda in Fm a Radio Cooperativa il 21 luglio scorso. Al centro della trasmissione la petizione e la campagna “Liberi dai veleni” per dire no alla colonizzazione agricola del Bellunese a opera di aziende che espandono il loro modello intensivo già praticato altrove con vigneti e frutteti. E per dire sì a un’agricoltura sana, plurale, rispettosa dell’ambiente e della salute, adatta alle esigenze particolari di un territorio alpino.

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Liberi dai veleni, per l’agricoltura sanaLiberi dai veleni, per l’agricoltura sana



Prosegue con successo la raccolta di firme per la petizione “Lioberi dai veleni”, promossa da numerose realtà associate bellunesi, che denunciano la colonizzazione agricola in atto in provincia a opera di aziende provenienti dalla zona trevigiana del prosecco o da quella trentina delle mele.
Di seguito il testo della petizione, che si può sottoscrivere anche online, da quale si evincono le ragioni di preoccupazione per il rischio che anche a Belluno si insedi a a buon mercato e con la complicità dell’ente pubblico, Regione Veneto in primis, un modello agricolo intensivo non compatibile con il rispetto dell’ambiente e della salute (uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci), a maggior in un territorio alpino e turistico in cui si assiste già anche a massicci interventi di trasformazione del paesaggio, con pesanti sbancamenti per far posto alle monocolture. L’alternativa proposta è un modello agricolo più rispettoso e aderente alle esigenze del territorio e di chi ci abita. (altro…)

Seggio a Venezia, ricorso del BardSeggio a Venezia, ricorso del Bard



Dopo il pasticcio regionale sull’attribuzione dei seggi alle elezioni, il movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti ha presentato ricorso per contestare l’esclusione della sua candidata Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore, presente con altri due esponenti del Bard nella lista Veneto Civico e risultata eletta secondo la prima attribuzione effettuata dagli uffici dell’ente veneziano. Poi, però, anche in seguito ad alcuni ricorsi, fra i quali quello dell’ex consigliere Pd bellunese Sergio Reolon, i giudici hanno modificato le assegnazioni di una serie di seggi e Alessandra Buzzo è stata esclusa, a vantaggio dapprima di uno e successivamente di un altro candidato (il risultato è che allo stato attuale a rappresentare Belluno, che conta appena due consiglieri su 50, sono soltanto esponenti della Lega Nord la quale peraltro in provincia di Belluno ha racimolato, compresa la lista Zaia, solo il 34% dei voti).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in proposito, il comunicato del movimento Bard.

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Nel presente con Alex LangerNel presente con Alex Langer

Alex Langer


È stata dedicato a Alex Langer, a vent’anni dalla morte, l’appuntamento di ieri, a Radio Cooperativa, con Voci dalle Dolomiti. Sono andate in onda anche alcune registrazioni d’archivio di interventi e interviste con il politico e intellettuale sudtirolese, esponente di primo piano in Europa della nuova sinistra, dell’ecologismo, della nonviolenza, del federalismo continentale.

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