I danni sociali del trattato TtipI danni sociali del trattato Ttip



La prossima settimana torna a Trento l’OltrEconomia festival, il controcanto al Festival dell’economia promosso dalla Provincia autonoma. Anche l’anno scorso, sempre a fine maggio, l’evento parallelo ha proposto letture critiche dissonanti con il pensiero dominante in ambito economico, politico e sociale, che è stato come sempre il filo conduttore dell’evento istituzionale promosso dall’ente pubblico trentino.

Uno dei temi tuttora attuai è la questione delicatissima quanto negletta dai mass media del trattato commerciale in discussione fra Stati Uniti e Unione europea, il Tttip contro il quale è in corso una campagna politica.

A Belluno, giovedì 28 maggio 2015, alle 19.30, nella sede di Società Nuova, in via Lungardo 77, cena di autofinanziamento per il comitato bellunese Stop Ttip: info a stopttip.belluno@gmail.com.

In questo podcast, Monica Di Sisto e altre voci spiegano i rischi di danni sociali derivanti dal trattato Ttip per il commercio libero Usa-Ue che piace tanto al governo Renzi. Fra gli effetti negativi denunciati, un ulteriore peggioramente delle norme a tutela dei lavoratori e dei consumatori.

La trasmissione “Voci dalle Dolomiti” va in onda in Fm e in streaming (in Valbelluna e dintorni 98.750, 97.150 e 92.600 Mhz, a Radiocooperativa.org trovate anche le altre frequenze per Veneto e Friuli).

Liberazione e nuove resistenzeLiberazione e nuove resistenze



Podcast di “Voci dalle Dolomiti” andato in onda in Fm a Radio Cooperativa il 12 maggio 2015.

In programma una conversazione con Renzo Guglielmino, testimone e studioso della Resistenza, in particolare a Bolzano Bellunese e nella valle dell’Ardo. Una serie di ricordi attraverso un filo conduttore che passa anche per i luoghi dei partigiani e dei rastrellamenti nazisti, per restituirci un’immagine della vita nella Belluno del periodo 1943-1945, scossa dall’occupazione e dalla violenza.

In scaletta anche un’intervista con Lorenzo Bogo della Casa dei beni comuni di Belluno, registrata nel corso dell’incontro svoltosi dieci giorni fa nella ex caserma Piave, dove è in corso il recupero di un settore destinato a diventar eun nuovo centro di aggregazione, uno spazio di democrazia e cultura aperto a tutti.

Nel corso della giornata (documentata in questo breve video) si è svolto anche un laboratorio agricolo di permacoltura e sono proseguiti alcuni degli interventi di sistemazione della sezione assegnata alla Casa dei beni comuni.

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Due dei dieci partigiani impiccati dai nazisti al Bosco delle Castagne, sulle colline a nord di Belluno, il 10 marzo 1945

Resistenza e autonomia alpinaResistenza e autonomia alpina



“Voci dalle Dolomiti” andata in onda il 28 apriel 2015, in Fm, a Radio Cooperativa. In scaletta, un’altra pagina dedicata alla lotta di Liberazione: un’analisi, affidata a studiosi e a testimoni dell’epoca, del ruolo avuto dal clero durante l’occupazione nazista delle tre province dolomitiche di Bolzano, Belluno e Trento, che dopo l’8 settembre 1943 furono annesse nella nuova entità amministrativa denominata Zona di operazioni delle Prealpi, controllata dai vertici del nazismo tirolese e afferente al Terzo Reich. Fra le voci che si possono ascoltare, quelle degli storici Gerald Steinacher, austriaco, e Leopold Steurer, sudtirolese, della partigiana bellunese Ester Riposi e del deportato feltrino Gianni Faronato.

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Massacro nazifascista sul GrappaMassacro nazifascista sul Grappa

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Il massacro nazifascista del monte Grappa colpì per una settimana, dal 21 settembre 1944, le località nella zona del massiccio, a cavallo fra le province di Belluno, Vicenza e Treviso.
Non fu un’operazione di guerra, perché nazisti (comprese le milizie trentine e sudtirolesi arruolate nell’Alpenvorland) e fascisti repubblichini, forti di almeno 8 mila soldati e supportati anche da armi pesanti e mezzi blindati, sgominarono nel giro di 24 ore o poco più l’opposizione delle formazioni partigiane scarsamente armate.

Nei giorni successivi attuarono invece scientemente quello che si dimostrò essere un vero e proprio massacro pianificato, contro giovani partigiani ormai inermi e contro la popolazione civile.
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Provincia spogliata, servizi a rischioProvincia spogliata, servizi a rischio



La distruttiva riforma delle Province ordinarie varata dal governo Renzi colpisce anche i servizi culturali: se ne parla a Voci dalle Dolomiti, andato in onda il 7 aprile 2015 a Radio Cooperativa, con l’intervista di Francesca Valente all’antropologa Daniela Perco, fondatrice e responsabile del Museo etnografico della provincia di Belluno e del Parco nazionale Dolomiti bellunesi.
L’intervista esamina lo scenario di depauperamento istituzionale indotto dalla nuova normativa imposta ai territori dal governo centrale. Uno scenario nel quale è a rischio anche il futuro di vari servizi che fanno capo all’ente di area vasta, compresi appunto quelli culturali che svolgono un ruolo prezioso di ricerca, didattica, conservazione, promozione sociale, supporto all’offerta turistica. Lo stesso Museo etnografico, malgrado l’intensa attività svolta da quindici anni, rischia la chiusura…

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Comunità libere, senza miti etniciComunità libere, senza miti etnici



“Voci dalle Dolomiti” andato in onda in Fm a Radio Cooperativa martedì 31 marzo 2015. Il programma è dedicato a una riflessione sui temi del federalismo, della rappresentanza democratica dei cittadini e dei territori, con uno sguardo particolare alla situazione nell’arco alpino orientale italiano, con l’evidente squilibrio fra aree dotate di istituzioni forti, a statuto speciale, e altre deboli e ora ulteriormente penalizzate dalla riforma delle Province ordinarie voluta dal governo Renzi.

Di questo e altro parliamo con l’antropologo trentino Stefano Fait, autore con il giornalista bolzanino Mauro Fattor dell’interessante saggio “Contro i miti etnici. Alla ricerca di un Alto Adige diverso, che mette in luce le serie criticità del modello di convivenza sudtirolese, sostanzialmente basato su un’idea di separazione dei gruppi etnici.

Un modello che, malgrado evidenti fallimenti sul piano della coesione sociale, viene sistematicamente additato da politici italiani, spesso statisti improvvisati al cospetto di gravi grisi geopolitiche internazionali. Ultimo della serie, il premier Matteo Renzi, a proposito del conflitto fra Russia e Ucraina.

Radio Cooperativa trasmette principalmente sui 92.7 Mhz, fra le altre frequenze, quelle attive in Valbelluna: 97.2 e 98.75 Mhz. È un’emittente non profit che ha bisogno del sostegno di tutti!

Agricoltura, le Alpi chiamano la UeAgricoltura, le Alpi chiamano la Ue



Puntata di Voci dalle Dolomiti andata in onda a Radio Cooperativa martedì 24 marzo 2015. In programma una conversazione con la giornalista di Feltre Francesca Valente, che ha partecipato a un incontro sull’agricoltura nell’area alpina, promosso a Strasburgo dall’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann.
Uno dei temi affrontati è la fine del sistema delle quote latte e il conseguente rischio che allevamento e sistema lattiero-caseario delle zone di montagna siano travolti dalla concorrenza delle produzioni a basso costo delle grandi realtà di pianura.
Resta inspiegabile l’assenza a questo summit alpino di rappresentanti istituzionali della Provincia di Belluno.
E oggi si parlerà anche della situazione istituzionale bellunese, con la Regione Veneto che ancora non trasferisce alla Provincia le competenze: secondo la legge dell’agosto 2014 era tenuta a farlo entro il mese scorso…
Radio Cooperativa si ascolta in Fm anche in Valbelluna sulle frequenze dei 97.200 e 98.750 Mhz. 

Riforma costituzionale e ResistenzaRiforma costituzionale e Resistenza



Podcast di “Voci dalle Dolomiti” andato in onda in Fm a Radio Cooperativa martedì 17 marzo 2015: in apertura il ricordo della strage nazista del 17 marzo 1945 in piazza Campedel (poi denominata dei Martiri) a Belluno. Furono impiccati dagli occupatori tedeschi quattro partigiani ai lampioni sul “liston”. Si trattò dell’ennesimo orrore, in un clima di terrore, fra uccisioni (anche di civili inermi) e incendi di case nei paesi e di fienili nelle campagne.
Nella seconda parte della trasmissione, un approfondimento per indagare le connessioni tra le vicende locali di mortificazione delle dinamiche democratiche locale (come il commissariamento, prima, e la creazione, poi, di una Provincia non eletta dai cittadini) e il disegno di (contro) riforma della Costituzione voluto dal governo Renzi e fin qui votato quasi compattamente dal suo Pd.

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I sereni aguzzini dei partigianiI sereni aguzzini dei partigiani



[pubblicato sul quotidiano l’Adige di Trento il 31 agosto 2010]

Mario Pasi moriva in un freddo pomeriggio di marzo sulle colline sopra Belluno. Dall’alto dei monti che cingono a nord la città dolomitica, i suoi compagni partigiani potevano osservare i corpi penzolanti del comandante Alberto Montagna – il nome di battaglia di Pasi – e di altri nove giovani. Era una delle innumerevoli rappresaglie naziste, in una provincia che viveva una resistenza particolarmente attiva e radicata. Quello stesso 10 marzo 1945, mentre al Bosco delle castagne impiccavano Pasi e compagni, sul versante opposto della Valbelluna, a sud della città, venivano massacrati sulle colline altri otto partigiani fra i quali i quattro fratelli Schiocchet.

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Resistenza, i morti del 10 marzo ’45Resistenza, i morti del 10 marzo ’45



Voci dalle Dolomiti andato in onda in Fm a Radio Cooperativa il 10 marzo 2015. In apertura, una pagina dedicata a due dei numerosi episodi luttuosi che segnarono la provincia di Belluno nel corso dell’occupazione nazista.

Il 10 marzo 1945, infatti, furono impiccati dieci partigiani in città, sulla collina del Bosco delle Castagne (un undicesimo fu fucilato), mentre dall’altra parte della Valbelluna, in Sinistra Piave, vennero uccisi partigiani e civili, fra i quali i quattro fratelli Schiocchet di Sant’Antonio Tortal (Trichiana), nell’ambito dei rastrellamenti contro l’intensa attività della Resistenza nella zona del passo San Boldo, uno dei principali valichi fra le montagne bellunesi e la pedemontana veneta, cioè fra la Zona di operazioni delle Prealpi (annessa al Reich e occupata dai nazisti) e la Repubblica sociale di Mussolini.

L’addio al partigiano RomoL’addio al partigiano Romo



Voci dalle Dolomiti andato in onda in Fm a Radio Cooperativa oggi, 3 marzo 2015. In apertura un ricordo dedicato al partigiano Egildo Moro “Romo”, classe 1922, scomparso sabato e al quale domattina, alle 11.30 sarà dato l’ultimo saluto nel funerale con rito civile, che si terrà nel suo luogo natale, Mestrino (Padova). Di Romo, che fu attivo già nel primo nucleo della Resistenza bellunese, sarà proposto anche un brano di un’intervista.

Nel corso del programma si parlerà anche della manifestazione di denuncia, avvenuta sabato scorso, sulla qualità dell’accoglienza fornita ai profughi dagli enti convenzionati che ricevono i relativi fondi statali.
Una pagina è dedicata a una nuovo colpo al fragile impianto istituzionale bellunese: la decisione dei vertici della Camera di commercio di avviare un processo di “fusione” nientemeno che con la distante Treviso, per rispondere con grande zelo alla sollecitazioni “razionalizzatrici” che arrivano dal governo Renzi.

L’annuncio di questa prospettiva ha scatenato reazioni indignate, come quelle di Maria Teresa Ciotti, sindaco di Pieve di Cadore, e del movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti, che condannano le iniziative destinate a impoverire e depotenziare il territorio proprio nel momento in cui la Regione, scaduto il termine di legge dell’8 febbraio, è inadempiente non avendo proceduto al trasferimento di competenze da Venezia a Belluno, stabilito dalla legge sulla specificità della provincia montana.

Infine, sarà proposta l’analisi della giornalista e europarlamentare Barbara Spinelli, che ci invita a riflettere sulle dinamiche nazionali e internazionali all’interno delle quali si collocano anche le operazioni in atto di progressiva desertificazione della rappresentanza democratica, come la riforma che ha sottratto ai cittadini il diritto di eleggere le Province [registrazione tratta dall’archivio di Radio Radicale, licenza Creative Commons].

Radio Cooperativa è in Fm per la zona di Belluno e Feltre 98.750 o 97.150 Mhz (e parte della bassa Valsugana trentina), frequenza principale in Veneto 92.7 Mhz, in altre zone della regione anche 92.600 o 92.800, da stasera anche come podcast a www.bellunopop.it, in diretta streaming a www.radiocooperativa.org